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La Consulenza di Direzione Aziendale

Cambiare rotta, accelerare il passo del rinnovamento, orientarsi alla crescita. Insomma, reagire alla crisi.

Avere quella marcia in più che, in un contesto sempre più competitivo, risulta indispensabile e fa la differenza tra il mero sopravvivere e la capacità di trasformarsi, così da rispondere ai mutamenti sostanziali che il sistema economico italiano, e non solo, ha affrontato negli ultimi anni. Ma risolvere dei problemi di breve termine con il solo obiettivo di rimanere in vita non è sufficiente, occorre intervenire in profondità, modificare se necessario anche i modelli di business, con determinazione e consapevolezza: solo così si migliorano le competenze e le performance; solo così il rinnovamento è strategico, duraturo e concreto.

In un mercato dove si mischiano con forti turbolenze fattori di possibile sviluppo come il Made in Italy e l’espansione internazionale e fattori destabilizzanti quali le nuove tecnologie e una globalizzazione sempre più spinta, diventa vitale per le aziende investire non solamente in strumenti operativi, ma anche in competenze e conoscenze qualificate che possono essere trovate all’interno delle società di consulenza di direzione aziendale. La consulenza organizzata costituisce, dunque, un indispensabile fattore di crescita per le imprese e le economie. Come dimostrano i benchmark internazionali realizzati da FEACO, la Federazione Europea delle Associazioni di Management Consulting.

In Europa il settore della consulenza direzionale è più sviluppato nei Paesi che si caratterizzano per solidità e forza economica. Laddove il management consulting svolge con efficacia le sue funzioni e incide maggiormente, come ad esempio in Germania e Regno Unito, l’economia registra performance migliori. Esiste, dunque, una stretta relazione tra il livello di sviluppo e di penetrazione della consulenza nei vari Paesi e il relativo grado di benessere economico. “È significativa – spiega Ezio Lattanzio, presidente di FEACO e Confindustria Intellect – la sovrapposizione tra le caratteristiche del management consulting in ciascun Paese e la relativa economia. Laddove la consulenza si concentra sull’industria, la stessa consegue risultati positivi come accade per esempio in Germania. Quando gli investimenti in consulenza si indirizzano maggiormente sulla pubblica amministrazione, come nel Regno Unito, lì migliora la pubblica amministrazione”.

Per questo motivo Ezio Lattanzio definisce la consulenza “specchio dei Paesi”, oltre che “volano delle economie meno sofferenti”. Volano di quei Paesi, quali la Germania, l’Austria, la Gran Bretagna e la Francia, che si caratterizzano proprio per gli elevati investimenti in consulenza qualificata. Se il Management Consulting rappresenta in media lo 0,52% del Pil, ci sono casi in cui il contributo della consulenza come motore di crescita è maggiore, come in Germania (0,80%) e Regno Unito (0,78%) dove esiste una vera e propria industria del management consulting. Tutt’altro scenario si delinea invece in Italia, dove la consulenza di direzione incide solo di un 0,2% sul Pil con un fatturato globale di poco superiore ai 3 miliardi di euro, attestandosi così ben al di sotto della media europea. Uno stato di ritardo che il nostro Paese continua a pagare a caro prezzo - come dimostra l’indagine FEACO - e che si può spiegare in base a due fattori fondamentali: la differenza strutturale del mercato italiano, ancora troppo frammentato rispetto al resto d’Europa e la minore dimensione media delle nostre aziende.

Che cosa significa tutto questo per l’operatività della piccola e media impresa italiana? Significa che la competitività dell’organizzazione passa attraverso la consulenza di direzione, oltre che la qualità del prodotto/servizio e i processi di innovazione. Significa che il buon senso e l’esperienza maturata sul campo che sino a ieri hanno portato anche a buoni risultati, nelle attuali condizioni economiche non bastano. Per avere quella marcia in più fondamentale per stare al passo con i tempi e svilupparsi, è necessario il supporto di una società di consulenza direzionale, capace di operare come efficace strumento organizzativo e potente fattore di cambiamento, di aggiornamento continuo e di sviluppo delle imprese.

Perché, per ottenere successo, occorre integrare le funzioni di gestione e le scelte organizzative con una visione strategica: in tal senso gli strumenti e le competenze del management consulting rappresentano la precondizione per la crescita della competitività e dell’efficienza delle aziende. Le PMI, ancor più delle grandi imprese, dovrebbero rendersi conto che non è più pensabile affrontare da sole il cambiamento in atto e che i tradizionali modelli di business, se non in casi particolari, non reggono più. Per il futuro delle PMI diventa così fondamentale prendere coscienza e dare rilevanza all’idea della conoscenza come risorsa strategica per favorire la crescita.

Ed è proprio nell’ambito di un’economia sempre più basata sulla conoscenza, che la consulenza di direzione offre un valido contributo a diversi livelli: nella progettazione organizzativa, nella definizione della strategia e degli obiettivi di medio e lungo periodo, nell’impiego di risorse intellettuali, nel controllo di gestione e budgeting, nella ricerca di nuovi mercati e nuove partnership, nel posizionamento del prodotto/servizio, nella realizzazione di sistemi di delega, nell’accesso alle informazioni e ai servizi. Un elenco di ambiti e competenze che potrebbe continuare ancora, considerato che la consulenza direzionale gioca un ruolo chiave lungo tutto il ciclo di vita aziendale; un insieme trasversale di servizi e funzioni per aiutare le organizzazioni a migliorare in modo concreto e duraturo le loro performance.

Da questo punto di vista, il management consulting rappresenta un prezioso strumento per pianificare il futuro della piccola e media impresa: un futuro sempre più segnato dalla conoscenza e dalla consapevolezza che il successo passa attraverso una formazione continua; dove la formazione è sinonimo d’innovazione, mentre la conoscenza diventa potere e risorsa organizzativa efficace in relazione all’evolversi del mercato, delle tendenze e delle best practice emergenti. La consulenza di direzione può dunque avere un ruolo insostituibile nell’aiutare le piccole e medie imprese nell’affrontare sfide e problematiche sempre più complesse. 

Purtroppo nel nostro Paese prevale ancora oggi un’interpretazione riduttiva del management consulting, ritenuto un inutile costo, assimilato a semplice e pura teoria e accusato di essere troppo distante dal mondo aziendale. L’approccio giusto è invece prendere coscienza della grande opportunità offerta dalla consulenza e considerarla come una risorsa e un investimento per il futuro. Sì, perché investire in consulenza significa affrontare con consapevolezza il domani e puntare a consolidare ed espandere la propria posizione di vantaggio competitivo sul mercato.

Una grande sfida per le PMI che sono chiamate a compiere un importante sforzo per aprirsi alla consulenza direzionale e lasciare che le sue competenze e i suoi strumenti si integrino nella vita aziendale: una sfida che, se vinta, può determinare quel cambio di rotta in grado di orientare le imprese verso il successo di medio e lungo periodo.

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